


Re-cordis è riportare al cuore colui che abbiamo proiettato distante. È il tentativo di creare uno spazio nuovo, un incontro tra il “dentro” e il “fuori” – tra l’intrapsichico e l’extrapsichico – in un viaggio di esplorazione visiva. Le fotografie colgono e proiettano su un muro: sono la materializzazione dei filtri con cui vediamo il mondo, – indagano e custodiscono – in camera oscura; sono componimenti a più livelli, d’immagini ritrovate, e di ciò che ancora oggi è visibile.